Festa dei trattori 2022
L'iscrizione lapidea della famiglia Cavanna a Groppallo
L'iscrizione lapidea della famiglia Cavanna a Groppallo
di Claudio Gallini
Sul lato destro della facciata della chiesa di Groppallo è collocata una particolare iscrizione lapidea di forma quadrata con delle diciture in latino, risalente al sec. XVII; facciamo un po’ di chiarezza - in sintesi - sul suo significato.
Questa lastra, ritrovata da don Gianrico Fornasari e da egli fissata dove la troviamo oggi, era in passato posizionata all’interno della chiesa di Groppallo - quella precedente all'attuale - presso la cappella di Sant’Andrea; la cappella di giuspatronato della famiglia Cavanna di Tornara.
Lo scatto riproduce l'iscrizione oggetto del seguente articolo (foto: Claudio Gallini)
Questa targa è un’importante testimonianza della magnificenza di quest’antico casato e del legame, talvolta molto influente, con la Chiesa groppallina.
Riportiamo di seguito la trascrizione del testo latino.
SACELLUM HOC DIVO ANDREAE DICATUM AB AEDIFICATIONE HUIUSCAE ECCLESIAE UNA CUM PROXIMIORIBUS HISCE DUOBUS SEPULCHRIS SUMPTIBUS NOB. D. D. ANDREAE ET GROPALINI FRATRUM DELLA CAVANNA DE PACHIAROTTIS CONSTRUCTUM D. L. T. CHRISTOFORUS EX FAMIGLIA SUPERSTES REFICI CAPAVIT ANNO 1690 DIE X MENSE MAIJ.
Questa è invece la traduzione in italiano a opera dello scrivente:
“Questa cappella, dedicata a sant’Andrea, è il sepolcro dei fratelli nobili Andrea e Gropalino Cavanna Pacchiarotti già dalla costruzione di questa cappella restaurata da Cristoforo il 10 Maggio 1690 e unico superstite.”
Attraverso poi un atto proveniente dall’Archivio Notarile di Piacenza, datato 9 settembre 1539, scopriamo invece che tale Giacomo Cavanna nel suo testamento lasciò nella cappella suddetta di sant’Andrea, posta nella chiesa di Groppallo, canoni annui pari a 19 staia di frumento pagati da alcuni enfiteuti per terre poste a Groppallo, dando autorità ai suoi nipoti di scegliere il religioso cui assegnarli; il sacerdote avrebbe avuto l’obbligo di celebrare una messa ogni mese all’altare della cappella in favore dell’anima di Giacomo.
È possibile approfondire l'argomento sfogliando il volume: “Groppallo e la sua chiesa una storia unica” (Clicca qui per maggiori informazioni).
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Autore: Claudio Gallini ©
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Il documento più antico di Groppallo
Il documento più antico di Groppallo
A cura di Claudio Gallini
La fonte più antica sinora individuata che tratta del territorio di Groppallo, è un placito datato 6 gennaio 899 nel quale re Berengario I, con l’intercessione del “fidelissimus consiliarius noster” Sigifredo conte di Piacenza, donò al “fideli noster” Vulferio tre terreni posti nel Comitato Piacentino, ossia: Centenaro, Pennula e per l'appunto Groppallo (montem gropallum per la precisione).
L’immagine ritrae il placito di re Berengario I del 6 gennaio 899 conservato presso l’Archivio Capitolare della Cattedrale di Piacenza.
(immagine tratta dal volume: “Groppallo e la sua chiesa, una storia unica”, LIR, Piacenza 2021).
Quest'antichissima pergamena, molto rovinata perché intaccata in passato dall’umidità e dai topi, è oggi custodita presso l’Archivio Capitolare di Piacenza (clicca qui).
L’atto in questione fu compilato presso “Lupatina”, oggi Lovadina in provincia di Trento, corte dell’allora re d’Italia Berengario I, (sec. IX).
Il particolare ritrae il toponimo “gropallum”, la dicitura sinora nota e più antica che scrive di Groppallo
All'interno del volume: “Groppallo e la sua chiesa, una storia unica”, pubblicato lo scorso aprile, potrete trovare l’intera trascrizione del testo e la trattazione dell’argomento in un capitolo riservato. Clicca qui per informazioni
Buon compleanno nonna Maria!
Buon compleanno nonna Maria!
Nel pomeriggio di domenica 3 ottobre ’21 l’intera comunità di Groppallo si è ritrovata a Barsi per festeggiare un compleanno molto speciale, i 100 di nonna Maria, che in realtà ha toccato questo considerevole traguardo lo scorso 29 settembre – giorno di San Michele, tiene lei a ricordare; nativa di Mattarana, in provincia della Spezia, arrivò sui monti dell’alta val Lavaiana per amore di un groppallino.
La sua grinta è davvero invidiabile, da tutti conosciuta come la sarta di Groppallo, non mancava mai di andare per funghi nei boschi del groppallino e nonostante qualche acciacco cerca sempre di fare tanta strada a piedi e qualcuno dice: “pochi fanno la scala come lei”.
Ancora tanti auguri a nonna Maria!
Tanti auguri nonna Maria per questo importantissimo traguardo
Nonna Maria circondata dai suoi cari nipoti e pronipoti
Nonna Maria con i pronipoti Rossella, Cecilia e il piccolo Jonathan
La comunità di Groppallo è venuta e festeggiare la cara nonna Maria
Ripristinata la fontana a Coletta di Groppallo
Ripristinata la fontana a Coletta di Groppallo
di Claudio Gallini
Congratulazioni agli abitanti di Coletta che, con un prodigioso lavoro di squadra, hanno ripristinato – completamente a loro spese - l’antica fonte pubblica posta ai piedi del borgo groppallino lungo la SP 8 che da Cantoniera giunge a Bedonia.
Già da anni si erano lanciati innumerevoli gridi di aiuto verso le principali istituzioni, le quali si sono sempre rimbalzate la responsabilità del ristabilimento di questa fontana che un tempo abbeverava il bestiame e i contadini di ritorno dal lavoro nelle terre.
Non si contano poi i tanti articoli apparsi sui quotidiani locali, bollettini, etc. (leggi anche qui), dove si chiedeva a chi di dovere uno sforzo per rendere questo luogo uno spazio di aggregazione in memoria delle fatiche dei nostri “vecchi” e non permetterne così la scomparsa.
Questa fontana rappresenta perciò non solo un punto di riferimento storico ma anche un importante luogo di ristoro per passanti, ciclisti e automobilisti.
Il passare del tempo, un piccolo smottamento e probabilmente l’urto di uno spartineve avevano ridotto in pessime condizioni la già malmessa fonte che non aveva mai smesso di sgorgare acqua freschissima proveniente dalle alture di Coletta.
Dalla primavera scorsa, però, in pieno periodo di “lock down” il fontanile smise addirittura di erogare la preziosa linfa a causa della rottura della tubazione in un punto imprecisato.
Ricordiamo che questa fontana fu edificata attorno agli anni ’50 del secolo scorso durante i lavori di costruzione e miglioria della strada che portava a Passo Pianazze; gli operai intercettarono la sorgente e decisero di costruire una vasca con la tipica colonna, dalla quale, sgorgava l’acqua intubata.
L’interruzione improvvisa dello zampillo è stato davvero il colpo di grazia che ha inizialmente scoraggiato gli abitanti del paese oltre a trovarsi di fronte a una fontana completamente avvolta da rovi e arbusti. Da più canali si sono però ricevuti messaggi di richiesta affinché ci si impegnasse a ristabilire per lo meno lo sgorgare dell’acqua per dare rinfresco a chi era abituato a passare da quelle parti e vedere quella piazzola a lato della strada come un vero punto di riferimento.
Arrivata l’estate alcune figure di Coletta tra cui Antonio, Adriano e Claudio si sono guardate in faccia e si sono subito messe all'opera, si doveva agire urgentemente; ognuno con le proprie competenze, ognuno con le proprie attrezzature e capacità ha dato il proprio contributo per riportare, in una settimana circa, la fontana in perfette condizioni operative.
Un ringraziamento particolare va riservato anche a Giorgio e a Vittorio che hanno messo a disposizione gratuitamente ruspa e trattore collaborando attivamente ai lavori.
Di seguito trovate un brevissimo video che illustra i vari passaggi storici di questa fonte, di questa "mastra" come la chiamiamo noi da queste parti.
Una cartolina dal... monte Chiappa della Pennula
Una cartolina dal... monte Chiappa della Pennula
Oggi vi spediamo una cartolina dalla sommità del monte Chiappa della Pennula che si eleva a 1276 m alle spalle del villaggio groppallino di Stomboli. Da qui la vista è unica e spaziale sulla val Lavaiana con il monte Castellaro laggiù con Groppallo e la località di Pennula proprio ai piedi della “Ciappa”.
Un antifonario del sec. XII, un importante ritrovamento per la storia groppallina
Un antifonario del sec. XII, un importante ritrovamento per la storia groppallina
di Claudio Gallini
Durante la meticolosa fase di ricerca per la stesura del volume “Groppallo e la sua chiesa una storia unica” ha dato particolare interesse allo scrivente e autore dello studio il ritrovamento in archivio parrocchiale di un’antica pergamena databile al sec. XII, un documento dall’inestimata valenza storica, che eleva nettamente il patrimonio culturale di Groppallo.
Una solida fonte che testimonia la profonda radicazione della fede nel territorio groppallino.
La pergamena ritrovata consta difatti in un antico antifonario riportante esattamente l’importante “Ufficio di San Savino”, Vescovo di Piacenza nel sec. IV; il contenuto del documento concorda inoltre con quanto inserito nel celebre manoscritto piacentino, di compilazione appena precedente, denominato “Il libro del Maestro” o “Liber Magistri”.
Nel volume “Groppallo e la sua chiesa una storia unica” ritroverete l’intera trascrizione e interpretazione del contenuto, grazie al prezioso supporto che l’autore ha ricevuto dai massimi esperti a livello nazionale ed europeo in musicologia e storia della liturgia.
La prima facciata di questa importantissima pergamena, qui in basso riprodotta, trova spazio inoltre sulla quarta di copertina del corposo libro di oltre 550 pagine di storia di Groppallo, per avere sempre con sé copia a colori di questa inestimabile testimonianza della storia groppallina.
Per avere informazioni come reperire una copia del volume, potete cliccare qui
Cronache dal passato... la grigliata a Boccolo della Noce 17 agosto 1990
Cronache dal passato... la grigliata a Boccolo della Noce 17 agosto 1990
Le cronache del quotidiano Libertà di venerdì 17 agosto 1990, ci raccontano di una monumentale spiedata che portò a Boccolo della Noce centinaia di gitanti.
Il villaggio, posto alle pendici dei monti Menegosa e Lama e vicinissimo al Passo di Linguadà che collega la nostra provincia a quella di Parma, richiamò difatti per alcune sere centinaia di turisti e di migranti.
Il trafiletto scrive difatti:
“La Festa sul prato è organizzata dagli abitanti di Boccolo e non ha richiesto contributi ad alcun ente. Le massaie del paese hanno collaborato con gli uomini in cucina e gli artigiani hanno creato sul prato tutti gli impianti necessari: nel boschetto c'era persino un gabinetto da campo in lamiera! Giochi, allegria, musica, danze e una spiedata ritenuta eccezionale”.
Chi ricorda quelle sere e chi si riconosce in questa foto ripresa dal quotidiano Libertà?
Cronache del passato... La gara di bocce ferragostana del 1977
Cronache del passato... La gara di bocce ferragostana del 1977
di Claudio Gallini
Le cronache groppalline del passato ci portano nella Groppallo degli anni ’70 del secolo scorso e in particolare al Ferragosto del 1977.
In tale occasione il nostro giornale Libertà ci riportava, in un articolo di qualche giorno dopo, di una Groppallo invasa dai francesi e di tantissimi turisti e villeggianti che parteciparono alla consueta Festa dell’Assunta, la patrona di tutta la parrocchia.
A caratterizzare questa giornata festosa, riporta il giornalista di Libertà, fu un’entusiasmante gara di bocce “petanque” organizzata dal groppallino signor Gino Bruzzi.
In altre occasioni abbiamo ricordato – e lo faremo nuovamente - che la Groppallo di quei tempi sarà per sempre ricordata per le tante genti che attirava a sè; turisti di passaggio, villeggianti che trascorrevano intere settimane a mille metri per respirare aria buona e poi i tantissimi emigrati che ritornavano alle proprie case, soprattutto francesi, cui era riservata una festa in concomitanza del Ferragosto.
Si ricordano i bar e le locande affollate, un via vai di auto e di moto con targhe soprattutto d’oltralpe e si respiravano dalla cima del Castellaro, sino in fondo a viale Europa, i profumi delle prelibatezze cucinate dai ristoratori locali: dagli anolini, all’anatra arrosto, passando dalla torta di patate ai formaggi e ai salumi a volontà.
Le bancarelle si snodavano dappertutto per offrire ogni ben di Dio, in particolare i giocattoli per i più piccini e le mitiche noccioline infilate a collana, mentre presso alcuni bar erano offerti degli assaggi delle specialità della casa.
Anche la chiesa sul Castellaro era gremita di fedeli saliti in vetta al monte per assistere alla Parola celebrata dall’allora parroco don Antonio Cavaciuti che invitò i medesimi a partecipare numerosi alla consueta processione con la statua della B. V. M. troneggiante e sorretta da quattro volonterosi giovanotti.
Fra i presenti si nominò anche il parlamentare on. Alberto Spigaroli molto legato a questi territori.
Il giorno precedente si tenne invece la tradizionale gara di bocce presso la strada che da Barsi giunge a Miniera. La competizione fu per la precisione di “petanque”, il gioco di bocce tradizionale francese che utilizza palle più piccole di ferro e importate in Valnure da alcuni emigrati.
Le cronache raccontano che in tale occasione il pubblico era numerosissimo e la competizione fu vivace e molto combattuta.
La discussione per l’attribuzione del primo posto fu piena di spunti agonistici che vide però al primo posto la coppia italo-francese formata da Ugo Rosina e Alberto Capra; al secondo posto arrivarono Guglielmo Aquino con Donato Carbone mentre al terzo posto si segnalarono Mario Ferrari con Enrico Forlini.
Infine si ricordò che in un intervallo della gara fu menzionata, con un minuto di raccoglimento, la prematura dipartita del socio fondatore della bocciofila groppallina, Ferruccio Zucca.
Nella foto, scattata per Libertà da Giuseppe Cavanna di Barsi, riconosciamo uno dei vincitori alla gara di bocce il sig. Ugo Rosina (a sinistra), al centro il signor Gino Bruzzi organizzatore dell’evento e il secondo classificato, signor Guglielmo Aquino.
Tanti auguri Angiolina
Tanti auguri Angiolina!
Riceviamo e pubblichiamo alcune immagini che ritraggono i momenti festosi della giornata di oggi a casa di Angela Cavanna di Cà Gregorio, per tutti Angiolina, che ha festeggiato il suo compleanno.
È stata per lei una giornata molto intensa e impegnativa tra le innumerevoli visite di parenti e amici oltre alle tantissime telefonate giunte anche da oltreoceano.
Non si dicono gli anni di una signora, la nonna di tutti i groppallini, ma si aspetta i vostri auguri anche virtuali dalla nostra pagina Facebook.
Angela con il figlio Antonio
La bellissima Mariuccia Villa in alcune recenti immagini
Lo scorso marzo pubblicammo un pezzo che riprendeva un articolo apparso sul quotidiano Libertà con le cronache del Ferragosto groppallino del 1960. (Clicca qui per leggere)
In tale occasione si citò la vera protagonista di quel lunedì 15 agosto, ossia, Mariuccia Villa, interprete e indossatrice, groppallina di nascita ma trasferitasi a Firenze.
Il pezzo, condiviso su Facebook, fu molto apprezzato dalla nipote Rebecca che ci inviò delle immagini attualissime della cara nonna Mariuccia venuta a mancare nell'estate del 2019; con il permesso di Rebecca vogliamo condividerle.
Mariuccia Villa in un allegro selfie con i nipoti Rebecca ed Edoardo
Una cartolina da... Dosso
Una cartolina da Dosso di Groppallo
Questa cartolina estiva ve la spediamo dal grazioso borgo di Dosso posto nella bassa val Lavaiana ma in posizione elevata come richiama il toponimo; dai documenti più antichi scopriamo essere indicato come “Villa di Doxio”, verosimilmente il villaggio che diede i natali allo stimato scultore e artista Fedele Toscani (1876 – 1906), cui diverse opere sono oggi esposte presso la Galleria Ricci Oddi di Piacenza.

Pubblicato il volume: "Groppallo e la sua chiesa, una storia unica"
Pubblicato il volume:
Groppallo e la sua chiesa, una storia unica
Un meraviglioso viaggio nel tempo, alla scoperta del territorio groppallino e del legame della sua gente con la Fede

Con questa pubblicazione, dal titolo: “Groppallo e la sua chiesa, una storia unica”, Claudio Gallini ha voluto concludere un percorso di ricerca durato più di dieci anni e questa rappresenta anche la sua decima pubblicazione, davvero un bel risultato!
Le sue opere, “più o meno apprezzabili” egli afferma, le valuta tutte allo stesso livello poiché sono ciascuna il frutto della sua passione verso la ricerca storica, verso l’indagine, con le emozioni che si provano nell’individuare nuove fonti, nuove prospettive, nuovi stimoli; ogni pubblicazione è sbocciata dall’affetto e dalla deferenza che lo scrittore piacentino riversa verso la terra di origine della sua intera famiglia.
Con “Groppallo e la sua chiesa, una storia unica” Gallini restituisce difatti ai suoi affezionati lettori un nuovo inno d’amore verso il territorio di Groppallo, la circoscrizione parrocchiale più estesa della Diocesi di Piacenza, al quale cinque anni addietro dedicò, ad esempio, una corposa opera dedicata al dialetto parlato in loco con la stesura di un importante dizionario cui la prestigiosa Accademia della Crusca di Firenze ne volle una copia sugli scaffali della propria biblioteca universitaria.
Il titolo dell’opera potrebbe indurre il lettore a pensare che il tomo sia incentrato principalmente sulla storia di quel magnifico monumento che è la chiesa monumentale sul monte Castellaro di Groppallo, a mille metri d’altitudine.
Nella realtà Claudio Gallini ha appositamente aggiunto un sottotitolo – “Un meraviglioso viaggio nel tempo, alla scoperta del territorio groppallino e del legame della sua gente con la Fede” – per far ben intendere, sin dalla copertina, che la storia di questa terra, di questa popolazione, a un certo punto s’intreccia tenacemente con la storia della cristianità e da quel momento non si separeranno mai più.
Il volume, in bozza, ha avuto inoltre l’onore di essere stato visionato da monsignor Gianni Ambrosio, al tempo vescovo della nostra Diocesi oggi vescovo emerito della medesima, il quale ha voluto complimentarsi personalmente con Gallini per questo risultato e gli ha donato una solenne benedizione attraverso una sua inestimabile prefazione che trova posto nelle primissime pagine del grande volume.
Il lettore potrà pertanto ammirare un meticoloso e ordinato percorso storico che inizialmente descrive l’evolversi dell’intero territorio di Groppallo dalla Preistoria sino al periodo protocristiano, con l’arrivo della fede sulle nostre montagne; da quel momento in poi la storia civile e quella di Fede s’intrecceranno sino ai giorni nostri.
Nelle oltre cinquecento pagine che compongono questa importante ricerca sarà inoltre possibile conoscere nome per nome i componenti delle famiglie di ognuno dei settanta villaggi di questa grande circoscrizione già da metà Cinquecento, compiendo un viaggio nel Seicento poi nel Settecento sino a fine Ottocento dove Gallini ha riportato fedelmente l’intero censimento parrocchiale del 1888; si potranno così ritrovare ognuna delle 496 famiglie groppalline di allora con 2612 nomi e cognomi minuziosamente trascritti assieme a numerose note del sacerdote di allora.
Questa ricerca è così una summa di tutte le fonti edite, molte già opera di Gallini grazie alle pubblicazioni precedenti, ma soprattutto di tantissime notizie inedite che egli ha scovato andando a scartabellare antichi documenti e pergamene presso gli archivi di Stato di Piacenza, Parma e Milano oltre agli archivi Diocesani e naturalmente quello parrocchiale, senza contare le numerosissime biblioteche visitate, oltre alla cospicua raccolta personale dello studioso piacentino.
L’analisi di migliaia di pergamene, dagli Estimi Farnesiani cinquecenteschi a quattro secoli di antichissime relazioni di Visita Pastorale, hanno permesso al ricercatore di ricostruire la storia di questo popolo e discernerne così il forte legame con la chiesa.
Gallini vuole ringraziare pubblicamente i compianti dott. don Angiolino Bulla e il dott. Franco Munari dell’Archivio Diocesano di Piacenza che con pazienza e dedizione gli insegnarono, già nel 2012, i rudimenti della paleografia e della brachigrafia latina medievale, disciplina che l’autore ha poi sviluppato individualmente e che gli ha permesso di poter realizzare il lavoro più complesso e appagante di questa pubblicazione.
Nella linea temporale cui è stato redatto questo libro, trovano spazio anche le commoventi testimonianze di alcuni sacerdoti groppallini durante la Seconda Guerra Mondiale con racconti davvero toccanti sulla realtà di allora in montagna.
Un capitolo molto particolare è invece riservato al ritrovamento di un’antica pergamena presso l’Archivio Parrocchiale, ad opera del Gallini stesso durante le sue ricognizioni, risalente al sec. XII dall’altissimo valore storico e artistico; si tratta di un antifonario riportante l’antico “Ufficio di San Savino” concordante con quanto riportato sul coevo e importantissimo “Liber Magistri” conservato presso la Biblioteca Capitolare della Cattedrale di Piacenza.
Una sezione è invece riservata all’analisi delle centinaia di relazioni ottocentesche dell’Opera Parrocchiale di Groppallo dove, oltre alle innumerevoli informazioni e curiosità sul territorio groppallino di allora, si potrà apprezzare anche come scrivevano a quel tempo in italiano i nostri avi.
L’autore tiene a sottolineare di leggere questo libro con calma, di non tralasciare nemmeno una nota a piè di pagina o una didascalia poiché ogni sezione della sua ricerca, piccola o grande che sia, contiene tante informazioni interessanti.
Con questo corposo libro, che arriva a 560 pagine in formato A4, il lettore sarà in grado di conoscere a trecentosessanta gradi la storia di Groppallo, intendendo con questo toponimo un’area che supera i 35 km2; nell’introduzione Gallini chiarisce infatti che spesso ci si limita a intendere con “Groppallo” solo ed esclusivamente la chiesa e il villaggio di Barsi sottostante.
Nella realtà Groppallo è sì il punto centrale con la chiesa e il campanile faro di tutti i parrocchiani, ma groppallini sono tutti colori che abitano, che sono nati o che hanno un legame con uno dei settanta villaggi che tratteggiano questo grande territorio montano.
Buona lettura a tutti
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Il libro è reperibile presso:
La chiesa parrocchiale di Groppallo
Groppallo di Farini - 29023 Piacenza
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