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Proloco di Groppallo - Omaggio all’antico borgo di Coletta di Groppallo

Omaggio all’antico borgo di Coletta di Groppallo

Omaggio all’antico borgo di Coletta di Groppallo

Presentato il libro di Claudio Gallini, "Antico Borgo Coletta: un viaggio nella storia e nella tradizione di un antico borgo della val Lardana"

 

Nella mattina di lunedì 21 dicembre 2009 Farini ha celebrato i suoi anziani.

È una bella tradizione, iniziata tanti anni fa. Per l’occasione l’Amministrazione ha donato targhe di gratitudine, ha presentato e distribuito il calendario 2010 con immagini del territorio. Dopo la messa, celebrata nella chiesa parrocchiale tutti sono stati convocati nel salone sottostante all’edificio sacro per il momento di festa.

Il famigliare appuntamento è stato anche l’occasione per presentare il lavoro di un giovane, Claudio Gallini, autore del libro “Antico Borgo Coletta: un viaggio nella storia e nella tradizione di un antico borgo della val Lardana”.

 

La copertina del libro "Antico Borgo Coletta" di Claudio Gallini

 

La pubblicazione sarà disponibile proprio a partire dalla manifestazione di lunedì presso la chiesa di Groppallo cui l’autore ha donato le copie.

Claudio Gallini, 33 anni, è originario di Piacenza dove risiede con la moglie.

Piacentino anagraficamente, ma valnurese di provenienza e d’affetto: la madre, Maria Cavanna, è nata a Coletta da Maria Cavanna (originaria di Costabiancona) e da Giovanni Cavanna (conosciuto da tutti come “Giannetto di Coletta”); il padre, Giuseppe Gallini è originario invece di Sassi Maddalena nato da Emilia Cavanna (originaria di Bolgheri nel distretto di Centenaro - Ferriere-) ed Ernesto discendente da una vasta stirpe di famosi scalpellini groppallini.

Claudio Gallini è sposato da ormai quattro anni con Stefania Calleris (originaria di Arma di Taggia – frazione di Imperia) e lavora da circa 12 anni nell'ufficio tecnico di un’azienda che tratta sistemi di refrigerazione per autocarri: la prima concessionaria italiana del colosso americano Thermo King. 

Stefania l’ha conosciuta tramite una filiale della stessa azienda a Sanremo (IM) dove lavorava come impiegata e “per amore” ha lasciato il mare per trasferirsi “nella nebbia” di pianura.

Claudio Gallini è molto appassionato di storia e tradizioni locali soprattutto dell’alta val Nure, ed i suoi hobby più amati sono la fotografia e l’astronomia che a Coletta trovano la massima applicazione.

Questa forte passione e attaccamento al piccolo borgo, incuneato nella val Lardana, lungo la strada che da Cantoniera di Farini sale verso Pianazze, Claudio l’ha trasmessa anche alla moglie alternando così i fine settimana e le ferie estive dal mar Ligure ai monti del Lardana.

Stefania ha saputo e voluto cogliere l’opportunità di trascorrere ore serene nell’oasi naturale sapendo riprendere alcuni aspetti della vita e dell’ambiente di oggi.

Infatti una foto da lei scattata è stata premiata lunedì a Farini e pubblicata sul calendario 2010.

«Con questo lavoro - scrive Claudio Gallini nella prefazione – non voglio assolutamente sostituirmi alle figure degli storici o dei ricercatori che già in passato hanno fatto grandi cose per Piacenza e per le sue bellezze artistiche e storiche».

«Questa indagine - continua Gallini - vuole essere l’inizio, come una prima pietra, di una difficile ricerca storica su un paesello quasi sconosciuto per molti piacentini, ma che ha rappresentato e rappresenta tutt’ora un simbolo per tante persone del presente e del passato. Persone che hanno impiegato l’intera vita per la propria famiglia, per il lavoro umile nei campi, che hanno superato anche due guerre e che hanno fatto fortuna sia all’estero come in Italia portando con orgoglio nel cuore la propria origine da questo meraviglioso luogo quasi nascosto per essere protetto, Coletta».

«Coletta, specifica Gallini, è per me l’emblema della più totale spensieratezza che ho gustato tanto da bambino e che ora ne sento fortemente la mancanza, ne ho forse una profonda nostalgia. Coletta è per me l’insegnamento di vita che i miei nonni mi hanno regalato. E’ per me il contatto più puro con Dio per i colori che offre in estate palancandoti il cuore e per il silenzio che dona durante l’inverno e ti fa riflettere. Coletta è per me l’isola che tutti vorrebbero avere, dove tutti vorrebbero scappare. La vita dei nostri villaggi - termina - è fatta innanzitutto per identificarci e farci appartenere ad una grande famiglia che è la famiglia di Coletta. Appartenere a questa famiglia, significa avere una forte identità, sentirsi parte del paese, cose che oggigiorno sono difficili da provare».

 

Claudio Gallini con don Gianrico Fornasari e la madre Maria Cavanna
Claudio Gallini con don Gianrico Fornasari e la madre Maria Cavanna nel giorno della presentazione del suo libro

 

La riflessione di Don Gianrico Fornasari

 

«Il libro è un canto d’amore dedicato alla propria terra»

 

“Un viaggio, o meglio un sogno carico di memoria, di racconti, di volti: La Coletta. Questo microcosmo adagiato pigramente sul costone tra Lavaiana e Lardana a far da sentinella sul Nure che gli scorre sui piedi. Ecco tre valli: val Nure, val Lardana, val Lavaiana e lassù Groppallo che vigila superba. Questa l’importanza strategica e logistica della Coletta, terra di passaggio. Terra di emigranti da sempre: Piemonte, Lombardia, Francia, Stati Uniti… Terra che ti rimane dentro e ti costringe ogni anno a tornare, magari un giorno solo, a respirare quell’aria, risentire quel dialetto dagli accenti tipici, a fare una cantata, forse sgangherata, ma fortemente vera. Tornare per portare in processione quella Madonna in cammino (la visita di Maria a Santa Elisabetta, una Madonna emigrante anche lei), a rinforzare le radici dei padri e delle madri orgogliosi di una fede antica. Claudio si mette a sognare, più che a scrivere questo libro importante, il canto d’amore al proprio paese. Credo sia questa la prima importante sensazione leggendo un canto d’amore raccontato sottovoce con discrezione come sanno fare i montanari quando parlano della loro terra. Grazie Claudio per queste pagine che trasudano amore, malinconia e a noi lettori un po’ stanchi dei nuovi ritmi, danno ancora la possibilità di sognare e respirare quell’aria nitida della Coletta. Vi pare poco?

Don Gianrico Fornasari

Parroco di Groppallo

 

Questo il video della presentazione:

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